Un primo ciclo
All’inizio degli anni Ottanta Augusto Cavadi ha avuto l’idea di invitare studenti liceali e universitari, abituati a un approccio scolastico e spesso poco coinvolgente alla filosofia, a confrontarsi in gruppo su tematiche prevalentemente esistenziali, in modo da poter dire, dopo aver studiato il pensiero dei ‘grandi’ autori, ciò che essi pensavano in prima persona. Nell’estate del 1983 Augusto, affiancato da alcuni colleghi, ha così dato inizio a un primo ciclo di settimane filosofiche, che si sono svolte nei pressi di Trento (“Conoscenza e verità”), a Lutago (1984, “La domanda su Dio nella filosofia del Novecento”), a Lutago (1986, “La domanda sull’uomo nella filosofia contemporanea”) e a Londra (1987, “Amore e amicizia”).
Un secondo ciclo
Dieci anni dopo, nel 1997, Elio Rindone ha invitato Augusto a riproporre l’iniziativa e, dal 1998, è partita l’esperienza delle ‘Vacanze filosofiche per… non filosofi’, che si è consolidata nel corso degli anni e continua ancora oggi (è in cantiere la tredicesima edizione) grazie alla collaborazione di numerosi amici e colleghi: Orlando Franceschelli, Mario Trombino (invitato come interlocutore ospite nel 2000 e poi entrato a far parte del gruppo dei promotori sino al 2004), Guglielmo Russino, Alberto G. Biuso (invitato come interlocutore ospite nel 2001 e poi entrato a far parte del gruppo dei promotori), Luigi Cavallaro, Patrizia Spallino, Graziella Morselli, Maurizio Pancaldi, Patrizia Giusti, Lidia Maggi, Angelo Reginato, Giorgio Giacometti.
Questa esperienza, come quella che l’ha preceduta, ha precise caratteristiche che la differenziano da iniziative analoghe:
- il tono volutamente divulgativo, in quanto i seminari non si rivolgono a filosofi di professione ma a non-filosofi, con l’intento di stimolare nei partecipanti, evitando ogni tecnicismo, la presa di coscienza delle proprie idee filosofiche su temi esistenziali e in vista di un orientamento ‘pratico’ nel mondo;
- il pluralismo degli orientamenti filosofici, che garantisce a ciascuno la possibilità di esprimere le proprie idee senza finalità di proselitismo e presuppone, nello stesso tempo, la disponibilità ad ascoltare senza preconcetti le ragioni altrui;
- l’impegno a trattare con l’atteggiamento critico che è proprio della filosofia anche tematiche di carattere religioso o politico, sempre nel rispetto di tutte le convinzioni;
- la varietà degli approcci metodologici e degli stili comunicativi da parte dei filosofi di professione che, di volta in volta, hanno il compito di avviare e coordinare la conversazione di gruppo;
- il numero contenuto degli iscritti, che permette, a tutti coloro che lo desiderano, non di ascoltare una lezione ma di intervenire, partecipando attivamente alla ricerca comune;
- la scelta, come sede dei seminari, di luoghi che favoriscono, per il clima di silenzio e la bellezza della natura, l’atteggiamento riflessivo e il confronto delle idee in un ambiente sereno e amichevole, anche nelle diverse ore che intercorrono tra l’incontro mattutino e quello pomeridiano.

Uno dei promotori delle Vacanze filosofiche. Docente di storia e filosofia in un liceo classico di Roma, oggi in pensione, ha coltivato anche gli studi teologici, conseguendo il baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Lateranense. Per tre anni ha condotto un lavoro di ricerca sul pensiero antico e medievale in Olanda presso l’Università Cattolica di Nijmegen. Ha diverse pubblicazioni, l’ultima delle quali è il volume collettaneo Democrazia. Analisi storico-filosofica di un modello politico controverso (2016). È autore di diversi articoli e contributi su Aquinas, Rivista internazionale di filosofia, Critica liberale, Il Tetto, Libero pensiero.